Riomaggiore - Porto Venere

Lessi e/o mi raccontarono (non ero presente) che l’escursione-gita del 1o maggio dello scorso anno fu bagnatissima, solo l’ultima ora di permanenza nell’ameno luogo regalò un amichevole, pur se tardivo, raggio di sole. Quest’anno il sole si è proprio negato; ma, pure se nuvoloso, con rinfrescante pioggerella a metà giornata,  il tempo clemente, ha retto.

Ovvio che nessuno ha potuto usare infradito, insabbiarsi i piedi volentieri per poi farli accarezzare dall’acqua marina gradevolmente tiepida del mar Ligure di Rio Maggiore o Porto Venere, ma ciò che abbiamo vissuto noi partecipanti è stata, in ogni caso, una parentesi piacevole di questa “primavera” 2018.

Data la richiesta … i bus sarebbero potuti essere stati tre, ma, (come accadde anni fa), il tutto sarebbe stato quasi ingestibile. I ritardatari sono rimasti a bocca asciutta: iscrizioni chiuse al riempimento del bus 1 e 2.

Nel numeroso gruppo gli escursionisti sono una cinquantina; per i gitanti giornata largamente a disposizione per ciò che più interessa, attira ed ingolosisce: appagamento e divertimento garantiti.

Sono nel gruppo degli escursionisti. A Rio Maggiore alto il percorso si rivela subito impegnativo per la gradinata sconnessa e per la ripidità dell’ascesa. Lasciate piccole rocce, più o meno lisce e scivolose, tra le vigne e gli orti coltivati sui caratteristici terrazzamenti, dopo poco più di mezz’ora, ci si muove bene ed agevolmente prima tra macchia mediterranea e poi tra lecci, olivastri, arbusti fioriti ed odorosi. Il gruppo è composito, proprio varia umanità: camminatori esperti ed allenati, qualche giovane curioso ed attento, rappresentanti di Lega Ambiente e “Lunatici” non nel senso di mutevoli di umore, ma come “camminatori notturni sotto cieli stellati e di luna chiara”!, fortunati pensionati (la categoria forse più invidiata oggi) in buona forma e con lo spirito dei veri professionisti del tempo libero, poi qualche singolo/a o coppia non proprio spediti che però si cimentano con attenzione e pazienza super ammirevoli: tutti giungono alla meta “senza colpo subire”, rispettando i tempi e, soprattutto, con più autostima.

Qualche brivido per un tratto panoramico a picco sul mare a Serra Derbi, tra le falesie che costituiscono la punta della penisola di Porto Venere. Poi la difficoltà che era stata di ascesa, si presenta ora per la discesa verso Piazza Darsena, quella principale del paese. Dopo un sentiero scosceso, si imbocca la ripida scalinata che costeggia le mura del possente castello. Per tutto l’itinerario ci accompagnano i segnavia bianchi e rossi dell’Alta Via del Golfo dei Poeti, delimitato  a sud ovest proprio dalla penisola di Porto Venere, e dell’ Alta Via delle 5 Terre.

Breve ristoro alle 17 per i camminatori, i gitanti festanti, senza dubbio sono già ristorati e pronti... partenza pattuita alle 17.30. Purtroppo ci aspetta il traffico preventivato del lungo ponte, circa a metà percorso viene abbandonata l’autostrada. Ci troviamo nella pianura parmense, nuovi orizzonti!