Camogli - (San Fruttuoso)

Come tradizione, anche quest’anno eravamo in cento. Le previsioni meteo erano per lo più per una brutta giornata. La speranza ci ha accompagnati fino al Passo del Turchino, ma quando poco dopo abbiamo visto all’orizzonte le nuvole confondersi con il mare, abbiamo capito che non c’era niente da fare.

Il tempo di calzare gli scarponi e inizia a piovere. Il fischietto ci fa muovere in fila indiana sul marciapiede, verso il paese e ci ritroviamo tutti davanti al porto di Camogli, sotto un portico. La pioggia aumenta di intensità e tutti si danno da fare per tirare fuori dagli zaini gli ombrelli e le mantelle. C’è indecisione sul da farsi, ma dura poco, un nuovo fischio e si parte in direzione San Rocco, frazione di Camogli, posta 200m. sul livello del mare; è un susseguirsi di gradini di cemento.

Giunti alla Chiesa ci raduniamo e ci contiamo, siamo in 35. Con la salita ci siamo riscaldati. Proseguiamo, sempre sotto la pioggia battente e al bivio abbandoniamo il sentiero Verdeazzurro, più difficile e scivoloso. Scendiamo e saliamo tra la vegetazione mediterranea con vista mare, cercando di evitare le pozze e i rigagnoli d’acqua che segnano il sentiero quando diventa ripido. Acqua, vento, freddo sembra si siano dati appuntamento sul Promontorio di Portofino al nostro passaggio e noi siamo in loro balìa.

Il gruppo si allunga, aspettiamo gli ultimi che ci danno notizia che alcuni dei nostri sono andati a San Fruttuoso in battello e che per il peggiorare delle condizioni del mare, l’ultima corsa sarà alle 12:30. Raggiungiamo l’avanguardia e all’ultimo bivio, a Pietre Strette, sferzati dalle intemperie, dopo un breve consulto, decidiamo di non scendere a San Fruttuoso (50 min.) e di tornare a Camogli per un altro sentiero. Ora siamo all’interno del Parco, non vediamo il mare, siamo riparati dal vento e per ampio sentiero passiamo per Gaixella, e in breve tempo arriviamo a San Rocco e a Camogli.

Possiamo chiudere gli ombrelli, il sole e l’azzurro hanno il sopravvento. Chi più chi meno, siamo tutti bagnati. Una sosta per il pranzo e poi sul lungo mare ad asciugarci e a raccontare la nostra avventura a chi ha preferito mettere le gambe sotto un tavolo e mangiare il pesce. Visitiamo il Castello del Dragone e la graziosa Camogli e seguiamo la preparazione della festa del patrono San Fortunato e la Sagra del pesce, in cui si farà uso di una leggendaria e gigantesca padella.

Alle 17:30 siamo tutti pronti per salire sui pullman e tornare a casa. C’è poco traffico e durante il viaggio intoniamo tutti i canti del nostro repertorio, accompagnati dalle chitarre di Roberto e Gianluca. Il giorno volge al termine, e nonostante tutto è stata una bellissima giornata!