Con le dita incrociate per lo spostamento di data ( quest’anno il primo maggio coincide con la domenica del pellegrinaggio al Sacro Monte … assolutamente impensabile competere con Don Silvano) e un po’ in ansia perchè la Meteo prevede acquazzoni in Riviera, all’alba del 15 si parte per la prima gita “importante” del GAM. Usciti di casa alle 5,30 con vento e nuvole incombenti, nonostante gli scongiuri abbiamo visto pian piano il tempo mutare in peggio. Superata la zona delle risaie è cominciata una pioggerella leggera. Più avanti e durante la sosta canonica all’Autogrill pioveva che Dio la mandava; tanto che nelle toilettes delle donne, in vista dell’articolo da scrivere su Casa Nostra, si era ventilato di dire e non dire… di stare schisci sul tempo… tanto per non scoraggiare gli escursionisti futuri.

E invece…. In vista mare il cielo si è presentato azzurro e quasi sgombro di nuvole; il paesaggio sereno e tranquillo. Tutto un altro mondo! Bene, anche stavolta l’assicurazione-GAM sul bel tempo garantito ( acquisita in anni di candele accese presso tutte le chiesette di montagna… ) ha funzionato. Arrivati a Finale abbiamo verificato il detto che non bisogna fasciarsi la testa prima di romperla… che la fortuna aiuta gli audaci e il sole bacia i belli; soprattutto che anche la Meteo Svizzera non è più quella di una volta… Buon per noi e peggio per chi ha rinunciato a partire... Lasciati sul lungomare tutti quelli del secondo pullman e parte dei nostri a una tranquilla giornata di passeggio, di sole, di ristorantini, di gelaterie e di focaccerie ; in una trentina siamo partiti lancia in resta e scarponi ai piedi ( al mare è il non plus ultra dell’eleganza e della comodità…) verso crinali selvaggi… Prima tappa Finalborgo, graziosissima cittadella medioevale. Prima tappa si fa per dire, perché ad un accenno di entrare nella cattedrale o di fare una sosta per le foto, si era subito redarguiti dal capogruppo che ci spronava ad andare. Meno male che c’è sempre chi ha polso… fosse per tanti di noi, ci si fermerebbe a tutte le edicole, sacre e non… E allora, ubbidienti, si va… Saliamo lungo l’acciottolato che costeggia Castel San Giovanni e in breve arriviamo a Castel Gavone, imponente costruzione in decadimento, ma con una torre circolare “a punta di diamante”quasi integra e veramente notevole. Qui la sosta è d’obbligo. Si alleggerisce lo zaino del primo spuntino, si guarda il paesaggio, si fa stretcing per scaldare i muscoli. Pronti a ben altre salite. Lasciato il castello proseguiamo verso l’abitato di Perti delizioso agglomerato di case immerso nel verde. Subito dopo, un po’ in basso rispetto alla strada, ci appare “la Chiesa dei cinque campanili”, tempietto rinascimentale con influenze di stile lombardo. Il nome deriva dal fatto di avere, sopra i quattro spigoli del tetto 4 piccoli ed esili campanili, che fanno da cornice al quinto, centrale. La zona è paesaggisticamente incantevole e si cammina rilassati e ridanciani. Poi il sentiero si immerge nel bosco; troviamo grotte e caverne da visitare. Qui il gruppo di Danini-Baio che doveva fungere da scopa, si eclissa e ne perdiamo le tracce. Ci ritroveremo tutti alla Chiesa di Sant’Antonino ( vedi foto di gruppo ) dove sparpagliati sui massi affioranti, o sull’erba, diamo fondo a panini e cibarie varie. Sempre per non portarci appresso pesi inutili. Non siamo neanche a metà strada, e abbiamo fatto più tappe che cammino. Però, con lo stomaco pieno e ringalluzziti dal riposo sotto le fresche frasche, riprendiamo la marcia di lena. Attraverso boschi di carpini e lecci arriviamo in vetta al “Bric dei Frati” con vista panoramica sulla valle. Ormai non ci resta che completare il percorso ad anello e scendere verso il grande prato di Pian Marino, quindi al borgo di Cia e poi al “Villaggio delle Anime”, sito archeologico neolitico. La strada in discesa è comoda ed agevole; ben presto scorgiamo di nuovo l’abitato di Sperti. A questo punto il gruppo si è un po’sgranato… quelli dalla gamba lunga hanno fretta di arrivare al mare e si defilano. Altri sono indietro, intenti in osservazioni naturalistiche ……. Io, la mia amica Rosachiara e il signor Luigi non abbiamo premura di raggiungere i primi, - che corrono troppo, per i nostri gusti e le nostre gambe…- ma nemmeno la pazienza di aspettare gli altri – persi nelle grotte del circondario – così, ad un certo punto, ci troviamo soli e abbandonati nel bosco!!! Dopo aver lanciato disperati S.O.S ai telefonini dei due gruppi – naturalmente senza trovare “campo” – e privi di razzi di segnalazione per il soccorso alpino, proseguiamo impavidi come novelli Pollicino, seguendo i puntini rossi sui tronchi lungo il percorso. In breve arriviamo all’abitato che anticipa Finalborgo… Ed ecco, sulla discesa finale, del tutto improvviso, un acquazzone… tanto per bagnare le mantelle che ci siamo portati dietro con lungimiranza. Il tempo di arrivare nella piazzetta, e torna il bello. Chi ci stava gufando, si rassegni: la nostra assicurazione si sta facendo valere! In piazzetta incontriamo quelli del primo gruppo: chi col gelato in mano, chi in uscita dalla Cattedrale, chi al bancone del bar per una birretta o un caffè. Il tempo di rilassarci su di una panchina, e arriva anche il gruppo-scopa con annessi e connessi. Sicuri di non aver dimenticato nessuno nel selvaggio entroterra ligure, proseguiamo per il centro cittadino e per il mare. I più coraggiosi, mollati zaino, scarponi, calzerotti, e quant’altro, corrono in spiaggia a fare il bagnetto alle estremità. Alcuni vanno alla ricerca di ghiottonerie da portarsi a casa, altri si ricongiungono con mogli, cognate, parenti amici rimasti in città. Alle sei in punto arriva il pullman a caricarci. Si parte alla volta di Bisuschio; Roberto e Gianluca non lasciano il tempo di fiatare, e attaccano a cantare cinque minuti dopo.

Arriviamo alla meta cantando ancora. Bella forza, ormai l’unica fatica è quella di girare le pagine del libretto con il testo prescelto! Questa è la gita vista dalla parte dei camminatori… per la cronaca di mare, rivolgersi a due signore, note in Arcisate e dintorni per i loro ruoli importanti nelle Scuole del circondario… una di queste scrive anche su “Casa Nostra.” Chi ha orecchie per intendere…